Stamattina ero un po' depressa.
Volevo disegnare un po', ma complice il fatto che col lavoro e la mia pigrizia atavica non mi allenavo da un po', i risultati sono stati più che deludenti. E dopo un periodo in cui mi esercitavo ogni giorno e i disegni piacevano sempre più anche alla iper-critica me stessa, è stato un po' traumatico.

Cercando rimedi e ispirazione mi sono così imbattuta in vari blog e libri che sottolineano quanto sia importante disegnare ogni giorno, provando a ritrarre anche ciò che non ci interessa.

Mi sono quindi precipitata piena di voglia di migliorare dal mio fido "Paperchase", dove I've really trated myself con una Moleskine mignon da borsetta e una serie di penne di vari colori e dimensioni.
(Ammetto poi di aver anche ricevuto il mio primo stipendio, che è nella mia policy ciulare via il prima possibile...).

Poi sono andata in questo baretto graziosissimo con un'amica, e mi sono mangiata un cookie a non-so-cosa che mi ha distrutto le gengive e un cappuccino gigante (vedi il piece of me di oggi). Dopo gossip, rimembranze e un giretto al supermercato bio e a quello normale sono tornata a casa, dove masticando del buonerrimo soda bread ho cominciato a sketchare jets sul mio nuovo quadernino.

Mai nella mia vita avrei pensato sarebbe successo.

Tsk.

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